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Se viaggia tra memoria e desiderio
tempo vivo è la nostra vita.
La scrittura interiore
si distende come neve
coltiva la trasparenza del vetro
l’opacità dei riflessi
lo sguardo cerca l’azzurro
nelle fenditure ghiacciate dei nevai.
Il desiderio del tempo in attesa del disgelo.
di Stefania Bortoli, in Con la promessa di dire, Book Ed., 2016
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hai visto ieri quei fuochi d’artificio
ipnotici
sembravano nascere da
tagli improvvisi in una dark zone
un esplodere di segni
di colpo troncati dal silenzio nessuna eco
come ogni volta che muto ti avvicini
senza guardarmi senza la luce dell’attesa
un chiudersi di stanze un cadere nel buio
sentirmi far parte di macerie
eppure è così che prende forma la terra
emerge –fuoco d’artificio–
da tutta la cieca materia dei detriti
muri crollati tendini recisi e
dalle foreste perdute tronchi ossa piume
tutto farà humus
per il grano che germoglia per il pane
cerchi dell’incontro ancora
mitosi cicli lunari nascite
la terra sa come sorprendere
ottimista tira fuori dal fango
un suo pezzo da mille
–mitico nome sapiens–
gene-prodigio che già corre
fuori dalla barra fuori dal menu
e tu non sai quando
qualcosa qualcuno
di nuovo premerà cancella
di Annamaria Ferramosca, in Per segni accesi, inedito, di imminente pubblicazione
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Ci chiamano le aquile
non per volare assieme
(sanno che non possiamo)
Ci dicono soltanto
del vento, che ci sfiora
scendendo verso il piano
Come petali o carte
caduche per guardare
così non rispondiamo.
Gli intenti di natura
ci aiutano a capire
l’evento che tocchiamo
di Gianfranco Isetta, in Passaggi curvi. Poesie non euclidee, puntoacapo Ed., 2014, pag. 90
Qualcosa n° 375
La grondaia sogna di diventare pioggia in questa notte d’Aprile che le stelle non si vedono.
La goccia scivola via giù nel tombino che non sa del mare e le domanda da dove viene.
Da quale onda?
Da quale ombra?
Da che sponda?
Arrivo sempre da lì dove la luna si incontra con il maestrale
Vengo dal mare
Per baciar la rosa
di Enrico Mario Lazzarin, in Finestre, papaveri, cortili e code di lucertole, Ed. Cultura e Società, 2020, pag. 55
Pavana dell’assenza
Muoversi nell’assenza
dove l’aria vischiosa
ti attarda: se ti volti
non ritrovi la strada.
Quando è assalto e dolore
la fitta di stupore
della realtà mutata,
del discorso sospeso.
La parola negata.
di Angela Suppo, inedito, 2020
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L’ha ripubblicato su La poesia di Fabrizio Bregolie ha commentato:
Domenica in poesia con le proposto di “Limina” a cura di Alfredo Rienzi
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