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Liana de Luca, (Zara, 1931 – Torino, 2018), pubblicista, scrittrice e poetessa, di origine illirico-partenopea, ha vissuto e operato per lungo tempo a Torino. Ha dato alle stampe, oltre a volumi di racconti, romanzi (La magnifica desolazione, 1990), saggistica (tra cui Donne di carta, 1999) e numerosi libri di poesia, da VIII casa, Mursia, 1965 a La margherita della protesi, pubblicata nel 2016 da Genesi, che ha editato gran parte delle opere del periodo torinese e che nel 2000 ha curato la raccolta antologica La grata.
Liana De Luca è stata un’esploratrice che ha percorso oltre mezzo secolo di scrittura con tensione non comune , «mescola[ndo] il comico con il tragico, l’antico con il moderno, il lezioso con il brutale» (S. Gros Pietro), con amplissimo ventaglio (pluri)linguistico, citazionale e formale, difficile da esemplificare in pochi testi. Un impegno eterogeneo che ne ha connotato, in definitiva, un profilo originale. Una parte rilevante della sua opera e della sua poetica è stata dedicata all’esplorazione dell’universo femminile, tra modernità e ironia.
Ascolto Werther che implora
Ascolto Werther che implora
«e chi potrebbe non amarti amore»
nel piccolo quadro della TV.
tamquam haec sit nostri medicina furoris.
Stasera il vento e la pioggia
riempiono il tuo silenzio
con un concerto di voci pure
Ma il lamento rinnova sensazioni
trasmesse ad un contatto delle mani
sul velluto amaranto di un teatro.
Il pleur dans mon coeur.
Al ritmo delle gocce sulle pietre
cadono i petali un poco appassiti.
Il pleur dans mon coeur.
da VIII casa, Mursia, 1965, ripubblicata in La grata, Genesi, 2000, pag. 76
Vagare nella ricerca
Vagare nella ricerca
di una anche precaria verità.
Se morire non è peccato
è peccato non vivere
il tempo destinato
con l’entusiasmo della gratitudine.
Sono più cose in terra in cielo e in mare
che i filosofi inventino
per occupare le notti insonni
esorcizzare l’ironico ghigno
al teschio di Yorich.
Ma può accogliere con braccia fraterne
di zolle e di radice nella pace
il posto delle ciliege.
da Il posto delle ciliege, Genesi, 1995, Pref. G. Conte, p. 15
STYLE
Lo stile è tutto: savoir faire
bon ton style (fr.) style (ingl.) styl (ted.).
Lo stile del portamento
lo stile del procedimento.
La classe:
controllare gesti ed emozioni
non abbondare in aggettivazioni.
Battere le mani con discrezione
seguire i modi della congiunzione.
Eleganza dell’andatura
scorrevolezza della scrittura
moderatezza dell’abbronzatura.
Musicale il timbro della voce
intonato al ritmo della frase.
Il passo regolare non veloce
le trame di vivacità pervase.
L’abbigliamento classico ispirato
alla purezza della concisione
può cedere qualche trasgressione
con un originale risultato
E per tener lontano i paparazzi
non esagerare in paratassi.
Diceva Buffon che le style est l’homme.
Stile di vita. Stile letterario.
L’abito fa il monaco.
Il verso è tutto.
da Della buona ventura, Genesi Ed., 2008, pag. 28
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