Fotografia di Giancarlo Baroni ©, per gentile concessione
Testamento
Sarebbe ora
di fare testamento
ma non me la sento
ancora. Tentenno
rimando prendo tempo e poi
è difficile decidere
del perché del come e chi
favorire fare insomma
dei nomi delle gerarchie. C’è tanta gente
bisognosa intorno. Lascerò
di certo le cose che più amo,
quadri e libri
di arte o di poesia,
a chi sarà contento
di prendersene cura.
Alle persone care
donerò un biglietto
per una meta distante dall’addio.
Le umili gioie
In mezzo allo sgomento
(quadri appassivano nei musei
l’abbaiare dei cani)
dopo tanta angoscia
(si camminava a stento
macchie di veleno sui marciapiedi)
arrivò finalmente il momento
delle umili gioie
ci sembrarono enormi meravigliose.
Giancarlo Baroni è nato a Parma, dove abita, nel 1953. Ha pubblicato sette libri di poesia; l’ultimo è I nomi delle cose (puntoacapo editrice, 2020). Nel 2009, 2010 e 2011 ha letto a “Fahrenheit” (Rai Radio 3) diverse sue liriche. Per quasi vent’anni ha collaborato alla pagina culturale della “Gazzetta di Parma”. Un’ampia e significativa scelta dei suoi versi è presente in “Ossigeno Nascente. Atlante dei poeti contemporanei”. Presente su Italian Poetry, con testi tradotti in inglese dal poeta Max Mazzoli, e sulla rivista Recours au poème con altre poesie tradotte in francese, dalla poetessa Marilyne Bertoncini. Poeta per passione e fotografo per diletto, ha pubblicato quattro piccoli libri fotografici fuori commercio; il più recente Foglie senza rami. Del 2020, anch’esso fuori commercio, il volume di poesie e fotografie Il colore del tempo. (Quaderni della Fondazione Daniele Ponchiroli)
Splendidi, questi testi
"Mi piace""Mi piace"