Alfredo Rienzi, Sull’improvviso, Arcipelago itaca, 2021
Prefazione Maurizio Cucchi
I raffinati versi di Alfredo Rienzi richiamano alla mia memoria l’osservazione di un mio
carissimo amico (letterato coltissimo e al pari umbratile, del quale perciò rispetto
l’anonimato), che mi rivelò la sua definizione di “poeta”, lontana da lambiccamenti critici:
il poeta è colui che indica un luogo, un punto, una realtà a noi familiare, conosciuta, e
tuttavia ci mostra qualcosa di nuovo, di mai visto.
Questa è, in sintesi, la potenza della raccolta di Alfredo Rienzi e di tutto il suo percorso
poetico: la rivelazione della realtà e dalla realtà, il particolare mimetizzato in essa, la
domanda-tarlo instillata dal verso, che trova risposta non in una soluzione definitiva, ma
nell’ineluttabile invito alla riflessione del lettore. La raccolta Sull’improvviso, grazie al verso
cesellato, delicato, mai rumoroso (è quasi un sussurro), ci mostra il volto della sensibilità
(spalleggiata da un’ampia cultura), che permette alla poesia di aggirare le barriere razionali
e dialogare direttamente con il nostro cuore, mediatore fra la realtà esteriore e l’infinito
cosmo che alberga in tutti noi.
Carlo Tosetti
luglio 2022