Ph.: da Poesia, Crocetti, Anno XVIII, Dicembre 2005, N. 200, pag. 159
Fernando Pessoa
Il tuo canto preciso che disdegna le ombre
Limpido di vita vedovo di persona
Il tuo audace osare di non essere nessuno
La tua navigazione con bussola e senz’astri
Nel mare indefinito
La tua esatta conoscenza impossessiva
Hanno creato il tuo poema architettura
E sei simile a un dio dai quattro volti
E sei simile a un dio dai molti nomi
Cariatide di assenza esente da destini
Che invoca la presenza già perduta
E dice sulla fuga dai cammini
Che fosti come erbe mai raccolte
Verande
E’ sulla veranda che le poesie emergono
Quando si azzurra il fiume e brilla
Il verde scuro del cipresso – quando
Sulle acque si staglia la bianca scultura
Quasi orientale quasi marina
Della torre aerea e bianca
E il mattino interamente aperto
Diviene iridato e divino
E sulla pagina del quaderno s’allinea la poesia
Su una veranda così in un mattino d’altri tempi
Che in mille statue e violetto si allungava
Amai la vita come cosa sacra
E la giovinezza mi fu eternità
in Poesia, Crocetti, n. 200, Dicembre 2005, pag. 159-160
Chiaro di luna
Il chiaro di luna riempie la terra di miraggi
E le cose hanno oggi un’anima vergine,
Il vento ha destato tra il fogliame
Una vita segreta e fuggitiva,
Fatta di ombra e luce, terrore e calma,
Che è l’accordo perfetto della mia anima.
da Poesia (1944)
Naufrago
Ora oscilli morto
Al gusto delle correnti
Con meduse invece di pupille.
Ora regni tra immagini pure
In paesi trasparenti e di vetro,
Senza cuore e senza memoria
Diluito in tutte le presenze.
Ora liberato dimori
Nella pausa bianca dei poemi.
Il tuo corpo sale e scende in ogni onda,
Senza nome e senza destino
Nella limpidezza dell’acqua.
da Mar Novo (1958)
Le fotografie
Era quasi inverno quel giorno
Tempo di grandi passeggiate
Ora confusamente ricordate –
La strada attraversava la montagna nel mezzo
Su rugose mura di pietra e muschio la mano scivolava –
Tempo di ritratti scattati
Di occhi aggrottati sotto un sole di fronte
Ritratti che guardano per sempre
Il profumo di pineta delle sere
E il profumo di legna e mosto dei paesi
da Dual (1972)
da “Il giardino di Sophia” (Il ramo e la foglia, 2022, trad. Roberto Maggiani), antologia di poesie scelte dalle quattordici raccolte in versi della poetessa
Sophia de Mello Breyner Andresen (Porto, 6 novembre 1919 – Lisbona, 2 luglio 2004) è stata una poetessa portoghese. Ha trascorso la sua vita tra queste due città, stabilendosi definitivamente a Lisbona in seguito al matrimonio con l’avvocato Francisco Sousa Tavares. Malgrado la provenienza aristocratica, divenne una delle figure più rappresentative della politica liberale rivestendo un ruolo civico e sociale importante durante il regime salazarista, così anche la sua poesia si fece via via più attenta ai temi dell’ingiustizia e della corruzione. È una delle figure più amate della poesia portoghese contemporanea, fece parte della generazione di Cadernos de Poesia (1940) e collaborò alle riviste “Távola Redonda” e “Árvore”. Il suo primo libro, intitolato Poesia, fu pubblicato nel 1944, e a questo seguirono numerose raccolte poetiche: Dia do Mar (1947), Coral (1950), No Tempo Dividido (1954), Mar Novo (1958), O Cristo Cigano (1961), Livro Sexto (1962), Geografia (1967), Dual (1972), O Nome das Coisas (1977), Navegações (1983) e Ilhas (1989: Ha scritto due libri di racconti: Contos Exemplares (1962) e Histórias da Terra e do Mar (1984) e sette volumi per l’infanzia.
Significativa è anche la produzione saggistica e l’attività di traduzione, tra questi lavori ricordiamo la traduzione in portoghese de Il Purgatorio di Dante.