interventi, saggi, recensioni, attualità e memorie dal web
la poesia non sia mulinello di leggi-e-getta
Luca Bistolfi “‘E lasciatemi divertire!’. Omaggio a Domenico Ferla, il poeta manicheo”, su Pangea, del 26 settembre 2022
[…] Il 31 dicembre 2021 è morto un poeta. È morto Domenico Ferla. Se qualcuno mi domandasse perché io mi sia deciso a ricordarlo soltanto adesso, gli replicherei chiedendogli a mia volta perché egli non mi abbia anticipato. Soprattutto lo chiederei agli amici e ai cosiddetti “congiunti”, il cui silenzio agghiaccia, e temo agghiaccerà ancora a lungo. Ferla era uno dei massimi conoscitori di letteratura italiana che mai in una vita si potrebbero incontrare e aveva una predilezione per gli autori pretesi “minori”, dei quali andava alla caccia, tra biblioteche e bancarelle, con il talento di un rabdomante e una passione da vero invasato, nel senso migliore della parola.. Leggi tutto…
Su Cristina Campo in immagini e parole, a cura di Domenico Brancale. “Nella cupa ebbrezza del tempo”. Immersione in Cristina Campo, su Pangea, del 28 settembre 2022
[…] Quando si legge Cristina Campo, inconsapevolmente, il corpo ritrova la sua eleganza. Si ricompone nel codice della postura: la schiena diritta, armonica, le braccia educate, le gambe che a memoria simulano la forma di chi medita. Si è l’orante e colui che origlia: il cuore di Cristina – invitta Vittoria – è in un portagioie di legno, con sopra incisa la lince e la pantera, araldica che manda a Cristo.
Ogni scrittura è un invito al corpo – d’altronde, si prega in movimento –; il verbo agisce sulla punta delle dita, sbanda le ginocchia, morde l’orecchio sinistro. Se non fa presa sul corpo, la parola resta inefficace formula, anatema affittato da turbe di insetti, cute di sabbia, eloquente vento, vanità. .. Leggi tutto…
Federico Migliorati, “Quel peso di splendori”. Su Fernanda Romagnoli, su Avamposto, del 27 settembre 2022
In lei la ricerca della verità, anche a costo della privazione della libertà, fu sempre l’elemento essenziale e, di fatto, esiziale. Si è definita la sua produzione ‘senza storia’: non può essere sottaciuto, certo, che aver seguito e assistito il marito qua e là nelle città ove fu destinato l’abbia privata di quel vasto e necessario tempo e spazio per formare la propria scrittura. […]
Nelle alterne fasi tra serenità e sofferenza Romagnoli ha permanentemente cercato l’eterno, quel mistero in forma di segreto rivelato che abita gran parte del suo ingegno creativo. In lei l’attenzione al trascendente permarrà intensa per tutta la vita, assumendo talvolta la forma del mito: ciononostante «più m’inoltro, più resto sulla soglia». Leggi tutto…
Raffaele Floris, “Rileggendo Poesia. Margherita Guidacci“, su International Web Post, del 14 settembre 2022
[…] Nella Firenze degli anni Quaranta, interessandosi di poesia, la G. si trovò inevitabilmente a confrontarsi con l’ermetismo ma, dopo poche prove nella linea di tale poetica, si accorse che non le era congeniale, sentendo il bisogno di esprimersi in un linguaggio magari “impuro”, ma denso di pensiero e più concreto.
La religiosità del suo spirito, alimentata dal clima familiare e dalla lettura dei testi sacri, la coscienza del mistero insito nella vita e nella morte, che non trova risposte se non nella fede, la avvicinarono a scrittori quali Emily Dickinson e T.S. Eliot, traducendo anche E. Hemingway, W. Blake, Hilda Doolittle e L.W. Shenfield. Nel 1946 uscì a Firenze, presso Vallecchi, la sua prima raccolta di poesie: La sabbia e l’angelo. Leggi tutto...
Roberto Deidier, “Le ultime poesie di Alberto Toni“, su Italian Poetry, del 25 luglio 2022
[…] Certo, il corpo richiese cure e premure, ma il fuoco della sua esistenza rimase la letteratura. Non la adoperò, non la piegò a facili esorcismi per ingannare il tempo residuo e neppure per interrogarlo; non era interessato agli oracoli, da qualsiasi fonte provenissero. Fece piuttosto della poesia una ragione, la ragione non di un sopravvivere, ma di un interrogarsi ugualmente drammatico e profondo. Con un atto di forza, aveva chiuso il «corpo sconfitto» nel silenzio, così scriveva in Partenza, restando però «Giorno dopo giorno, / di guardia». La poesia e le sue domande, un tutt’uno. Non c’è corpo perfetto, l’ultima raccolta che riuscimmo a festeggiare, al suo compleanno, tratta soprattutto di questo.” Leggi tutto…