Poesie di René Char

Ph.: AA.VV., René Char, Ed. L’Herne, Paris 1971 (dettaglio di copertina)


  • A occhi chiusi e nello sforzo di prendere sonno,
    vedo brillare, sul fondo delle mie palpebre,
    una brace: è l’anima ostinata,
    il relitto lampeggiante
    del naufragio glorioso del mio giorno.

    *
    Les yeux clos et dans l’effort de m’endormir, je vois
    luire au fond de mes paupières une braise qui est l’âme
    obstinée, l’épave clignotante du naufrage glorieux de ma
    journée.



    *
    Ho cercato nel mio inchiostro
    ciò che non poteva essere chiesto:
    la macchia di purezza
    al di là della scrittura insozzata.

    *
    J’ai cherché dans mon encre ce qui ne pouvait être
    quêté: la tache pure au-delà de l’écriture souillée.


    da À une sérénité crispée, [A una serenità contratta], (1952)



    *
    Il poeta non trattiene a sé ciò che scopre.
    Non appena lo trascrive, subito lo perde.
    In ciò risiede la sua novità,
    il suo infinito,
    il suo pericolo.

    *
    Le poète ne retient pas ce qu’il découvre; l’ayant
    transcrit, le perd bientôt. En cela réside sa nouveauté,
    son infini et son péril.




    *
    Talvolta il profilo di un puledro,
    di un bambino in lontananza,
    s’avvicina a esplorare il mio sguardo,
    scavalca il muro del mio timore.
    E’ allora che, sotto gli alberi,
    riprende a mormorare
    la sorgente.

    *
    Parfois la silhouette d’un jeune cheval, d’un enfant
    lointain, s’avance en éclaireur vers mon front et saute
    la barre de mon souci. Alors sous les arbres reparle la
    fontaine.


    da La bibliothèque est en feu [La biblioteca è in fiamme], (1955)



    Lottatori

    Buio mi sembrò, e raffermo,
    nel cielo degli uomini
    il pane degli astri.
    Eppure nella stretta delle loro mani
    scoprivo la fatica di quelle stelle
    che ne chiamano a raccolta altre
    mentre migrano al di là del ponte
    ancora trasognate.
    Ne ho raccolto il sudore splendente
    e nel mio gesto la terra
    ha smesso di morire.

    Lutteurs
    Dans le ciel des hommes, le pain des étoiles me sembla
    ténébreux et durci, mais dans leurs mains étroites je
    lus la joute de ces étoiles en invitant d’autres: émigrantes
    du pont encore rêveuses; j’en recueillis la sueur dorée,
    et par moi la terre cessa de mourir.

da Retour amont [Ritorno sopramonte], (1965)

Traduzioni di Francesco Marotta

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