“Marina” di Mario Luzi, da “Primizie del deserto” (1952)

24 poesie, ovvero il XX Secolo
secondo Mario Marchisio



MARIO LUZI, MARINA
(da Primizie del deserto, 1952)

Una delle grandi pagine della poesia europea del XX secolo è altresì un’altissima meditazione sull’inquietudine dell’animo umano, espressa con assoluta padronanza delle immagini e di ciò che le fa sorgere davanti a noi: ogni singola parola, accento e sfumatura di suono. Il pensiero in tal modo si fa pittura; l’arte del verso, musica di ricordi ancestrali.


Che acque affaticate contro la fioca riva,
che flutti grigi contro i pali. Ed isole
più oltre e banchi ove un affanno incerto
si separa dal giorno che va via.

Che sparse piogge navighi, che luci.
Quali? Il pensiero se non finge ignora,
se non ricorda nega: là fui vivo,
qui avvisato del tempo in altra guisa.

Che memorie, che immagini abbiamo ereditate,
che età non mai vissute, che esistenze
fuori della letizia e del dolore
lottano alla marea presso gli approdi

o al largo che fiorisce e dice addio.
Rientri tu, ripari a questa proda
e nel cielo che salpa un pino stride
d’uccelli che rimpatriano, mio cuore.



24 poesie, ovvero il XX Secolo
secondo Mario Marchisio

Proposta di una poesia esemplare per ognuna delle 24 voci poetiche del XX secolo, scelte da Mario Marchisio come rappresentative del secolo, accompagnate da un telegrafico commento. I testi condurranno in un viaggio che parte dai primi anni dal Novecento fino alle soglie del Duemila.
L’antologizzatore si dichiara consapevole che almeno altri cinquanta autori e autrici meriterebbero spazio. Tuttavia questa è solo una scheggia, una esigua scheggia del gran mosaico che risplende alle nostre spalle.

I. Giovanni PASCOLI, La tessitrice, da Canti di Castelvecchio, 1903
II. Gabriele D’ANNUNZIO, Furit aestus, da Alcyone, 1903
III. Guido GOZZANO, L’assenza, da I colloqui, 1911
IV. Clemente REBORA, Lungo di donna un canto si trasfonde, da Frammenti lirici, 1913
V. Umberto SABA, Forse un giorno diranno, da Cose leggere e vaganti, 1920
VI. Eugenio MONTALE, Portami il girasole ch’io lo trapianti, da Ossi di seppia, 1925
VII. Giuseppe UNGARETTI, L’isola, da Sentimento del tempo, 1933
VIII. Dino CAMPANA, Donna genovese, da Inediti, ediz. postuma, 1942
IX. Vincenzo CARDARELLI, Gabbiani, da Poesie, 1942
X. Diego VALERI, Albero, da Terzo tempo, 1950
XI. Mario LUZI, Marina, da Primizie del deserto, 1952

Ph.: da Poesia, n. 74, Anno VII, Giugno 1994, dettaglio di copertina

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