“Il carro di vetro” di Giorgio Caproni, da “Il seme del piangere” (1959)

24 poesie, ovvero il XX Secolo
secondo Mario Marchisio



GIORGIO CAPRONI, IL CARRO DI VETRO
(da Il seme del piangere, 1959)

La sostanziale imprevedibilità di rime e assonanze, le ingegnose ancorché minime variazioni di ritmo alimentano insieme la freschezza della tessitura armonica e il nitore delle immagini, il loro susseguirsi in un linguaggio pieno e ordinario in cui si innestano in perfetto ordine i vari elementi del discorso. L’atmosfera traslucida, da fiaba dolente e rassegnata, è quella che caratterizza le migliori invenzioni del poeta livornese (di cui Anna Picchi, «Annina», era la madre.


Il sole della mattina,
in me, che acuta spina.
Al carro tutto di vetro
perché anch’io andavo dietro?

Portavano via Annina
(nel sole) quella mattina.
Erano quattro i cavalli
(neri) senza sonagli.

Annina con me a Palermo
di notte era morta, e d’inverno.
Fuori c’era il temporale.
Poi cominciò ad albeggiare.

Dalla caserma vicina
allora, anche quella mattina,
perché si mise a suonare
la sveglia militare?

Era la prima mattina
del suo non potersi destare.

24 poesie, ovvero il XX Secolo
secondo Mario Marchisio

Proposta di una poesia esemplare per ognuna delle 24 voci poetiche del XX secolo, scelte da Mario Marchisio come rappresentative del secolo, accompagnate da un telegrafico commento. I testi condurranno in un viaggio che parte dai primi anni dal Novecento fino alle soglie del Duemila.
L’antologizzatore si dichiara consapevole che almeno altri cinquanta autori e autrici meriterebbero spazio. Tuttavia questa è solo una scheggia, una esigua scheggia del gran mosaico che risplende alle nostre spalle.

I. Giovanni PASCOLI, La tessitrice, da Canti di Castelvecchio, 1903
II. Gabriele D’ANNUNZIO, Furit aestus, da Alcyone, 1903
III. Guido GOZZANO, L’assenza, da I colloqui, 1911
IV. Clemente REBORA, Lungo di donna un canto si trasfonde, da Frammenti lirici, 1913
V. Umberto SABA, Forse un giorno diranno, da Cose leggere e vaganti, 1920
VI. Eugenio MONTALE, Portami il girasole ch’io lo trapianti, da Ossi di seppia, 1925
VII. Giuseppe UNGARETTI, L’isola, da Sentimento del tempo, 1933
VIII. Dino CAMPANA, Donna genovese, da Inediti, ediz. postuma, 1942
IX. Vincenzo CARDARELLI, Gabbiani, da Poesie, 1942
X. Diego VALERI, Albero, da Terzo tempo, 1950
XI. Mario LUZI, Marina, da Primizie del deserto, 1952
XII. Giorgio CAPRONI, Il carro di vetro, da Il seme del piangere, 1959

Ph.: da Poesia, Crocetti, Anno III, numero 26, Febbraio 1990, pag. 2

Lascia un commento