***
Io lo so cos’è
questo mio indugiare nei tuoi occhi.
Tu no, non sai, tu
che riposo sulla tua bocca
solo un momento
che posando su te lo sguardo
io rubo tutta la gioia
e che la gioia che rubo
va in cenere in un secondo
poi mi brucia negli occhi
come un pianto.
***
Eppure sei con me
quando da solo
ho sguardi piccoli
che si perdono
dentro boschi celesti di licheni.
***
Noi non siamo più, né saremo ancora
l’uno al fianco dell’altro in questo tempo.
Eppure lontani cammineremo
alla volta della stessa luce.
Davide Cortese, nato a Lipari nel 1974, vive a Roma. Laureato in Lettere moderne all’Università degli Studi di Messina, ha pubblicato, in versi, “ES” (Edizioni EDAS, 1998), “Babylon Guest House” (Libroitaliano), “Storie del bimbo ciliegia” (Autoproduzione), “Anuda” (Aletti, poi in e-book da Ed. LaRecherche.it), “Ossario” (Arduino Sacco Editore), “Madreperla” (LietoColle), “Lettere da Eldorado” (Ed. Progetto Cultura), “Darkana” (LietoColle) e “Vientu”, in dialetto eoliano (Ed. Progetto Cultura). L’ultima raccolta “Zebù bambino” è del 2021 (Terre d’Ulivi Ed.). E’ autore, inoltre di raccolte di racconti, del romanzo “Tattoo Motel”, della monografia “I morticieddi – Morti e bambini in un’antica tradizione eoliana”, della fiaba “Piccolo re di un’isola di pietra pomice” e del cortometraggio, “Mahara”. Ha curato antologie di poeti bambini e “Voce del verbo vivere – Autobiografie di tredicenni”.
Pensa che con Davide siamo stati colleghi a scuola, anni fa!
Persona amabilissima e delicata, lo stimo molto come uomo e come poeta.
Sempre gradevole leggerlo
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L’ho conosciuto in questa occasione, e devo condividere le tue sensazioni. Lo conoscerò meglio come poeta, ma è sempre un piacere incontrare prima di tutto la persona! Con l’occasione: Buone Festività!
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A te!
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